Il Principio di Sussidiarietà
Il Principio di sussidiarietà
rappresenta il principio più importante della politica sociale in quanto
focalizza l’attenzione del sistema comunitario dove le competenze sono
condivise tra gli stati membri e la comunità stessa e vige tra di essi il
principio di sussidiarietà esso
garantisce che l’azione si svolga al
livello più appropriato nei settori in cui le competenze sono condivise tra gli
stati membri e l’ Unione, e l’Unione interviene solo se il suo intervento risulta realmente
più efficace rispetto a quello degli stati membri presi singolarmente.
Il temine sussidiarietà è stato
ripreso e ricodificato dalla dottrina sociale della chiesa la quale se ne è
servita per definire i rapporti tra stato e società, ma questo termine
sussidiarietà ha avuto una grande evoluzione all’interno della chiesa a partire
dalla:
-
I Enciclica Rerum Novarum 1891 di Papa Leone XIII dove il termine sussidarietà era legato alla
solidarietà e dove i diritti degli individui non erano altro che un effetto
riflesso di un autolimitazione dello stato in quanto titolare di una sovranità
originaria;
-
II Enciclica Quadrigesima di Pio XI 1931 dove il suo
obiettivo era quello di contrastare la concezione individualista e liberista
del capitalismo poco attento ai doveri di solidarietà nei confronti dei più
poveri ed in questa enciclica la sussidiarietà rappresenta il riconoscimento
alla persona umana di autonomia che non può essere annullata dalle istituzioni
pubbliche alle quali compete il compito
di aiutare il singolo e la comunità a lui più vicina quando questi non
sono in grado di autoregolarsi e gestirsi da soli, lo stato e le altre
istituzioni devono assumere una funzione propulsiva di aiuto;
-
Enciclica Pace in Terris di Giovanni XXIII 1963 questa
enciclica fa un passo avanti per ciò che concerne il termine sussidiarietà in
quanto estende questo principio
nell’ambito delle relazioni internazionali e dice che i poteri della comunità
mondiale senza sostituirsi a quello dello stato devono contribuire alla realizzazione del bene
comune universale affrontando e risolvendo i problemi a contenuto economico,
sociale, politico e culturale;
-
Enciclica Centesimus Annus di Giovanni Paolo II qui
ritorna la questione del principio di solidarietà che deve essere sempre
coniugato con quello di sussidiarietà, viene applicato il principio del welfare
state individuando che le degenerazioni di quest’ultimo sono dovute proprie al
mancato rispetto del principio di sussidiarietà, infatti fine anni 70/80 il
welfare state cade in una profonda crisi
e il principio di sussidiarietà viene messo da parte e viene ripreso solo nel
momento in cui viene lanciata la dinamica dell’Unione Europea in particolare
all’inizio degli anni 80 quando fu costituito l’ATTO UNICO EUROPEO dove fu
necessario riprendere il principio di sussidiarietà per le famiglie e le
attività del 3° settore in particolare essa viene inserita nel trattato
sull’Unione Europea 1992 trattato di Maastricht dove i motivi furono: la
pressione fatta dal regno unito timoroso della sovranità nazionale da parte
dell’Unione Europea; per l’insistenza dei Lander Tedeschi i preoccupati di
definire le proprie prerogative nei confronti
poteri regionali di fronte ad un Unione Europea che tendeva ad assorbire
non solo le competenze degli stati ma anche quelle devolute alle regioni
infatti art. 3B dice .” nei settori che non sono di sua competenza la comunità
interviene secondo il principio di sussidiarietà soltanto se e nella misura in
cui gli obiettivi dell’azione prevista
non possono essere sufficientemente realizzati dagli stati membri e
possono essere realizzati meglio a
livello comunitario”.
La sussidiarietà europea ha 2
funzioni:
1-
Funzione promozionale che obbliga la comunità,
lo stato, le regioni, comune e chiesa ad aiutare le articolazioni sottostanti
per metterle in condizione di sostenere i singoli cittadini nello sviluppo di
una vita degna dell’uomo;
2-
Funzione protettiva proibisce alle istituzioni di intervenire nell’ambito
di vita e di azione dell’articolazioni sottostanti se esse sono nella condizione
di autoregolamentarsi.
Una società giusta deve
soddisfare sia la dimensione protettiva che promozionale.
La sussidiarietà può essere
definita come il principio regolatore delle competenze comunitarie che
funzionano quando le articolazioni sottostanti non riescono a far fronte agli
impegni che la situazione richiede, il principio vuole che lo stato cerchi
anche di ottimizzare le risorse dei soggetti minori.
Abbiamo 2 tipi di sussidiarietà:
1-
Sussidiarietà verticale applicabile a quelle
materie in cui esiste una legislazione concorrente che si riferisce ad un
attore(istituzioni) che ha una posizione sovraordinata nei confronti di altri
attori e sperimenta una mobilità di risposta ai bisogni lasciando agli enti
minori le competenze necessarie.
2-
Sussidiarietà orizzontale si riferisce ad attori che non hanno
relazioni gerarchiche tra loro e mira ad inserire all’interno del sistema
pubblico tutti gli organismi che operano efficacemente sul territorio, in tale
contesto i varia attori devono essere sussidiari tra loro cioè devono creare
forme di coordinamento sociale. Nella dimensione orizzontale pone lo stato
sullo stesso piano degli altri attori sociali.
La sussidiarietà dell’Unione
Europea è un principio flessibile cioè consente si ampliare le azioni comunitarie
quando lo richiedono le circostanze e per ridimensionarle quando esse non
appaiono più giustificate, l’intervento della comunità si giustifica in 3 casi:
1-
quando si è in presenza di aspetti trasnazionali (al di
sopra delle nazioni)
2-
quando le azioni dei singoli stati sarebbe in contrasto con le prescrizioni del
trattato
3-
quando l’azione comunitaria produce un valore aggiunto
rispetto alle misure nazionali.
R.M.
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